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Il "partito dei rosso-mori": così un industriale minerario continentale in Sardegna, finanziatore dei primi fasci isolani, stigmatizzava il neonato Partito Sardo d'Azione, fondendo simboli (la bandiera sarda con i quattro mori) e propensioni socialiste. Il "Cavaliere" di quel movimento, sorto dai reduci sardi della prima guerra mondiale, è Emilio Lussu (Armungia 1890 - Roma 1975), cavaliere non certo per blasone o finta patente di eccellenza ma per dignità e destrezza intellettuale che, se hanno radici nei valori della libera repubblica montanara di Armungia, finiranno per illuminare un secolo di battaglie politiche e culturali, decenni di complesse implicazioni fra storia sarda e italiana. Anche per questo, l'opera di Giuseppe Fiori ha la cifra delle migliori opere biografiche: un discorso di grande presa narrativa, su un fondo di rigore storiografico, racconta un'epoca attraverso la vita di uno dei maggiori protagonisti. Dal fronte della Grande Guerra, alla fondazione del Psd'A, alla lotta antifascista, il confino, l'esilio, fino ad arrivare all'Italia da ricostruire dopo la seconda guerra, alla Sardegna autonomistica.